Sant’Albino di Angers, figura di spicco della Chiesa franca del VI secolo, è venerato come santo dalla Chiesa cattolica il 1° marzo. La sua vita, segnata da una profonda spiritualità e da un’instancabile attività pastorale, ha lasciato un’impronta significativa nella storia religiosa e sociale della Gallia merovingia. Questo studio approfondito si propone di esplorare la vita e l’opera di Sant’Albino, analizzando il contesto storico in cui visse, il suo ruolo nella Chiesa, i miracoli a lui attribuiti, le tradizioni legate alla sua memoria e l’iconografia che lo rappresenta.
Biografia
Albino nacque intorno al 470 d.C. a Vannes, in Bretagna, da una nobile famiglia gallo-romana. Attratto dalla vita monastica, entrò in giovane età in un monastero, probabilmente situato a Tincillac, la cui esatta ubicazione non è stata identificata con certezza. Qui, grazie alla sua pietà e alle sue virtù, si distinse rapidamente, tanto da essere eletto abate nel 504. Per circa venticinque anni, Albino guidò la comunità monastica con saggezza e zelo, guadagnandosi la stima e l’ammirazione dei fedeli.